Colonna vertebrale e meningi
Come
si è detto, il midollo spinale decorre all'interno di un canale
della colonna
vertebrale.
Asse
portante del corpo
umano, la
colonna vertebrale è
una struttura
ossea di
circa 70 centimetri, composta da 33-34
vertebre impilate
l'una sull'altra.
La sua funzione nei confronti del midollo
spinale è essenzialmente quella di proteggerlo dai colpi traumatici che potrebbero pregiudicarne la buona salute.
Altri elementi con funzione protettiva nei confronti del midollo spinale (e di tutto il sistema nervoso centrale) sono le meningi.
In numero di tre, le meningi sono di fatto delle membrane che si frappongono tra il midollo spinale e il rivestimento osseo vertebrale
Procedendo dall'esterno verso l'interno, i nomi delle meningi sono:
Dura madre. Membrana molto spessa, non aderisce completamente alle vertebre, ma è separata da queste da una zona ricca di tessuto adiposo e vasi sanguigni venosi, chiamata spazio perdurale (o spazio epidurale).
Aracnoide. Così denominata perché costituita da un tessuto simile a un ragnatela, è divisa dalla meninge più interna da uno spazio noto come spazio subaracnoideo. Nello spazio subaracnoideo risiede del liquido cefalorachidiano (che è quello prelevato in occasione delle punture lombari).
Pia madre. Membrana molto sottile, contiene i vasi arteriosi che irrorano midollo spinale ed encefalo.
Organizzazione dei segmenti del midollo spinale
Oltre all'organizzazione in regioni, il midollo spinale viene suddiviso anche in 31 segmenti.
Procedendo
dall'alto verso il basso, si hanno 8
segmenti cervicali (C1-C8), 12
segmenti toracici (T1-T12), 5
segmenti lombari (L1-L5), 5
segmenti sacrali (S1-S5)
e un
segmento coccigeo (Co1).
A
scanso di equivoci, è importante precisare che i segmenti del
midollo spinale e le sezioni della colonna vertebrale coincidono
approssimativamente. Non c'è, quindi, un'esatta corrispondenza, ma
quasi.
Quando si parlerà dei nervi spinali, si vedrà che a ogni
segmento corrisponde un paio di nervi spinali.
Sostanza grigia
In ciascuna ala della farfalla che forma la sostanza grigia, possono riconoscersi tre regioni popolate da neuroni:
il corno dorsale
il corno laterale
il corno ventrale.
Se
le si osserva il midollo dall'alto verso il basso (sezione
longitudinale), queste tre regioni formano degli elementi che vengono
chiamati con il termine di colonne.
Nei
tre corni citati (6 in tutto, se si considerano entrambe le ali),
prendono posto i corpi cellulari di diversi tipi di neuroni - tra
cui motoneuroni, interneuroni e cellule
della neuroglia -
e un discreto numero di assoni
demielinizzati (cioè
privi di mielina).
Tutti questi neuroni si organizzano in due
grossi gruppi di cellule; gruppi che gli esperti hanno denominato con
i termini di nuclei e lamine.
Esistono diverse tipologie di nuclei, ognuna con una propria funzione
specifica, e 10 lamine, anch'esse con un loro compito
preciso. Per una questione di complessità dell'argomento, nuclei e
lamine non verranno trattati ulteriormente.
I corni posteriori o dorsali (N.B: il dorso del midollo spinale guarda in direzione della nostra schiena) contengono fibre nervose sensitive, le quali processano le informazioni provenienti dalla periferia (sensibilità propriocettiva, sensibilità esterocettiva ecc).
Nel corni laterali, alloggiano i neuroni che controllano gli organi pelvici e viscerali. I corni laterali sono presenti soltanto nel tratto di midollo osseo che va dall'ottavo segmento cervicale (C8) al secondo segmento lombare (L2).
Infine, i corni anteriori o ventrali (N.B: il ventre del midollo spinale guarda in direzione del nostro addome) ospitano nuclei di motoneuroni, i quali sono i neuroni che innervano la muscolatura scheletrica.
Infine,
a completare
il quadro anatomico-funzionale della sostanza grigia,
si segnala la presenza di due
rigonfiamenti,
frutto di un concentramento di cellule nervose, uno a livello dei
segmenti cervicali e un altro a livello dei segmenti
lombosacrali.
Il rigonfiamento
cervicale (o intumescentia
cervicalis)
contiene i neuroni che innervano gli arti superiori del corpo; esso
risiede circa all'altezza dei nervi del plesso
brachiale,
esattamente tra il IV segmento cervicale (C4) e il I segmento
toracico (T1).
Il rigonfiamento
lombosacrale (o intumescentia
lumbalis),
invece, contiene i neuroni innervati gli arti inferiori; questo si
trova all'incirca in corrispondenza dei nervi del plesso
lombosacrale, tra il II segmento lombare (L2) e il III segmento
sacrale (S3).
Sostanza bianca
Nella sostanza
bianca,
attorno a un'ala della farfalla centrale, possono riconoscersi 3
regioni simmetriche (quindi 6, considerando entrambe le ali); queste
regioni, osservate lungo il loro asse longitudinale, formano i
cosiddetti cordoni.
In posizione dorsale, risiede il cordone
posteriore (o
appunto dorsale); in posizione intermedia, prende posto il cordone
laterale;
infine, in posizione ventrale, alloggia il cordone
anteriore (o
appunto ventrale).
All'interno dei vari cordoni, sono presenti tre
diversi tipi di nervi:
I cosiddetti fasci o tratti ascendenti.
Questi elementi nervosi trasportano le informazioni di carattere sensitivo dalla periferia al sistema nervoso centrale, esattamente ai nuclei del tronco encefalico, del cervelletto e della parte dorsale del talamo.
Nei cordoni dorsali, si ritrovano i fasci (o fascicoli) noti col nome di gracile e cuneato; nei cordoni laterali, prendono posto i tratti neospinatalamici e i tratti spinocerebellari (distinti in anteriori e posteriori); infine, nei cordoni ventrali, alloggiano i fasci paleospinotalamici, i fasci spino-olivari, i tratti spinoreticolari e i tratti spino-tettali.I cosiddetti fasci o tratti discendenti.
Questi elementi nervosi trasmettono le informazioni di carattere motorio, con origine nel SNC (precisamente nella corteccia cerebrale e nei nuclei del tronco encefalico).
Tra i fasci ascendenti più importanti, si ricordano il fascio corticospinale, il fascio rubrospinale, il fascio vestibolospinale mediale e quello laterale, il fascio reticolospinale mediale e quello laterale e il fascio tettospinale.
Le fibre
nervose deputate alla coordinazione dei riflessi flessori.
Si
parla di riflesso flessorio quando, dopo una sollecitazione dolorosa,
si allontana la parte del corpo coinvolta.
Un classico esempio di
riflesso flessorio è quello che si verifica nel momento in cui si
appoggia il piede su un chiodo o si prende in mano un carbone
ardente: la risposta consiste, rispettivamente, nel ritirare l'arto
interessato e aprire la mano per lasciar l'oggetto bollente.